Cari amici,
noto con un po' di tristezza che negli ultimi tempi un'ondata di odio si è riversata contro di me, e la cosa mi ferisce.
Non nego che da un po' di tempo sono molto assente dall'ambito fantacalcistico, e immagino che voi ne soffriate in un qualche modo, se no non si spiegherebbe cotanta avversione nei miei confronti.
Radicali cambiamenti hanno investito il mio quotidiano, la mia vita. Cambiamenti ai quali ancora sto cercando di prendere le misure, cercando un equilibrio tra tutte le varie cose in cui sono impegnato. E devo prendere atto di aver trascurato il fantacalcio, nell'ambito di questa rivoluzione personale. In cuor mio non credo più che il fantacalcio sia la vita. La vita è altro. Non è certo una fottuta banca. Ma altro ancora.
L'attacco al quale sono sottoposto su fantacoito.com e su vivaferro.blogspot.com si scontra con quella che credo essere una nuova coscienza in me, di conseguenza non me ne frega un cazzo delle vostre invettive e delle vostre critiche.
Il Ferrocarril è, in fin dei conti, una creatura che vive di sue energie, vive di me e vive di Filippo.
La Sacra Lega vive dell'energia frutto della passione di voi fedeli giocatori, e in nessun modo io posso fermarla.
Il sito vive della vostra partecipazione e fantasia, e ricordo che io sono l'amministratore anche perchè quest'estate sono stato uno dei pochi 4 o 5 partecipanti che ha fatto in modo che la Lega avesse un'evoluzione organizzativa mediatica in grado di assurgere ad un'informazione completa per tutti gli appassionati. Mi sono adoperato al meglio per tutti voi.
Ora mi tocca sentire le peggio cose sul mio conto e le persone mi hanno abbandonato.
Stamane non ho partecipato alla prima asta di riparazione innanzitutto perchè avevo voglia di stare a letto, dato che il sabato è l'unico giorno della settimana che posso farlo, e in più perchè sono soddisfatto della mia rosa. Non sono giudicabile per questo.
Ribadisco per l'ennesima volta che, nonostante un particolare interesse, non ho alcun contatto o legame con la religione ebraica o con la lavorazione e commercio di pietre preziose. La mia professione rientra nell'ambito di un capitalismo laico e responsabile, e chi mi conosce lo sa.
E chi mi conosce sa anche che questo non è in alcun modo uno sfogo, ma vuol essere soltanto una precisazione. Ho lasciato parlare fino a che non ho ritenuto necessario dire la mia. Ora gradirei un po' di silenzio intorno la mia persona. Non sono certo il tipo che porta rancore, e non inizierò ora ad esserlo.
Vi amo tutti come fratelli, vi rispetto ed esigo rispetto, per me, il mio socio e la mia compagine.
Ed ora basta, torniamo tutti a dedicarci a ciò che più ci da piacere, qualunque cosa sia.
Salute a voi e a me...